Il ruolo dell’alluminio nella sfida dell’economia circolare
Ridurre il consumo di risorse e di emissioni è ormai l’obiettivo principale di ogni individuo e azienda. Ecco perché è diventato sempre più necessario il passaggio da un’economia lineare ad un’economia circolare.
Il modello di economia lineare prevede che le materie prime vengano utilizzate per realizzare un prodotto, che viene consumato e successivamente smaltito come rifiuto. Purtroppo però questo tipo di economia non può essere più assunto come modello sostenibile. Per questo si punta oggi ad un sistema economico definito circolare, perché basato sul riutilizzo dei materiali e sulla trasformazione dello spreco in vera e propria risorsa.
L’ alluminio nell’ economia circolare
L’alluminio può essere definito il materiale circolare per eccellenza in quanto, essendo riciclabile all’infinito e al 100%, esso viene trasformato con la reimmissione della materia all’interno del ciclo produttivo.
Attraverso il riciclo e la fusione, l’alluminio proveniente da sfrido di produzione e post consumo viene infatti riutilizzato per produrre nuova materia prima. Un aspetto importante da sottolineare è che l’alluminio a seguito di questo processo non perde la sua qualità. In questo modo, l’alluminio proveniente da riciclo non è diverso da quello ottenuto dal minerale originale (la bauxite) e le sue caratteristiche fondamentali rimangono sempre invariate.
Inoltre il riciclo dell’alluminio permette di risparmiare il 95% dell’energia necessaria a produrlo partendo dal minerale. Per ricavare dalla bauxite 1 kg di alluminio sono necessari infatti 16 kW/h mentre per ricavare 1 kg di alluminio nuovo da quello già usato servono 0,4 kW/h.